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VOTA COMUNISTI UNITI - VOTA RAVENNA CITTA' DELLE DONNE
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2021-10-01 13:21
2021-10-01 13:21
IN PIAZZA PER MIMMO LUCANO: I COMUNISTI UNITI CHIUDONO LA CAMPAGNA ELETTORALE IN PIAZZA DELL’AQUILA OGGI 01/
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2021-10-01 13:10
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LA FESTA FUORI DAL COMUNE NON SI FARA'
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2021-10-01 13:06
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VOTA COMUNISTI UNITI, GENTE SERIA
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2021-09-30 14:07
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STOCCAGGIO CO2 FERMIAMO LA FOLLIA
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2021-09-28 19:08
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MESSAGGIO ALLE LISTE ECOLOGISTE DI SINISTRA ALLEATE COL POTERE
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2021-09-27 15:14
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NON BASTA VOTARE
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2021-09-25 20:35
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IN PIAZZA CON I RAGAZZI
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2021-09-24 16:17
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ANCORA STAMPA SCORRETTA
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2021-09-23 14:57
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CURARE L'AMBIENTE PER MIGLIORARE ANCHE IL TURISMO
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2021-09-21 11:24
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LAVORO, INQUINAMENTO E CULTURA
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2021-09-19 20:08
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SE LO DICE DOMENICO
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2021-09-18 19:56
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ELISA VOLA!
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2021-09-18 19:41
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Legalità e Antifascismo
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2021-09-17 19:12
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NELL’APPROCCIO CON I BAMBINI CI VUOLE TENEREZZA E COMPRENSIONE ALTRO CHE SCIOCCHEZZE E SENSO COMUNE
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2021-09-17 18:28
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LAVORO, MAFIA, ECOSOSTENIBILITA'
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2021-09-17 13:41
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LA SITUAZIONE DELLO SPORT RAVENNATE
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2021-09-15 12:51
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RAVENNA CITTA' ANTIFASCISTA E RESISTENTE/1
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2021-09-14 18:58
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CON CAMERLONA E LE PERIFERIE OFFESE
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2021-09-13 16:47
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PRESENTAZIONE LISTA E PROGRAMMA
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2021-09-11 20:12
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SCARICA IL PROGRAMMA
PREMESSA
Mentre lavoravamo a questo Programma di Lavoro per le Elezioni Amministrative di Ravenna del prossimo autunno, ricorrevano i giorni dei 20 anni dal “Genova Social Forum” e dai luttuosi fatti legati alla grande manifestazione realizzata nel capoluogo ligure che ospitava la riunione dei governanti del G8.
Così, mentre ultimavamo la stesura del documento, Il nostro laboratorio di idee, iniziato 5 anni orsono nella collaborazione e adesione all’esperienza di Ravenna in Comune, nonha potuto non risentire della riflessione su quella che, a tutt’oggi, a 20 anni di distanza, è stata la più importante esperienza di elaborazione e di lotta di un Movimento Popolare e di Forze Politiche opposte alla globalizzazione, intesa come la vittoria della Finanza sul Lavoro e la Democrazia. Ma proprio per questo motivo, per fermare un Movimento che aveva iniziato a “fare i nomi” dei responsabili del disastro annunciato, era necessario mettere in campo la più potente repressione mai attuata dai tempi della guerra fredda.
Una repressione che il capitalismo globale ha realizzato per spaventare, dissuadere, atomizzare un movimento, anch’esso globale, che aveva avuto la capacità di riunire tutte le forze di resistenza al pensiero unico, figlie delle culture politiche della vecchia Europa.
Un Movimento di critica e di resistenza globale che era riuscito a tenere insieme: il pensiero e l’elaborazione marxista e quello del cattolicesimo democratico tradizionale; le nuove aspettative e le aspirazioni dei giovani della generazione “y” unite al pensiero ambientalista e alle critiche socio economiche derivanti dalle esperienze della chiesa dei poveri e missionaria nei paesi dominati. Un Movimento che aveva portato la critica al capitalismo globalizzato ad un livello più avanzato evidenziando le forti diseguaglianze e lo sfruttamento fuori anche dalle stesse logiche del capitalismo
“tradizionale” sia nei confronti degli esseri umani che della natura.
La repressione spezzò in maniera violenta tutte le speranze innescate e riuscì a ricacciare indietro tutti quei ragazzi che, insieme alla generazione precedente forgiata nelle lotte degli anni ’70, si erano affacciati all’impegno politico e sociale in nome di “Un altro mondo possibile!”
Oggi, a 20 anni di distanza, dopo aver sperimentato le forme più varie e fantasiose di organizzazione finalizzata alla riapertura del dialogo e dell’elaborazione comune; dopo aver rinunciato alle nostre rispettive “sovranità” di Partito mettendo a disposizione i simboli per costruire un’esperienza che travalicasse le rispettive certezze e ancoraggi ideali, Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano, prendendo atto che un nuovo inizio possa essere il frutto solo dello stimolo delle comuni forze organizzate, hanno deciso di costituire, non solo a Ravenna, questa lista dei Comunisti Uniti nell’ottica e con l’obbiettivo di rilanciare una nuova stagione di lotte per l’Uguaglianza, la Solidarietà
e la Dignità delle persone. Proporre una nuova stagione d’impegno che partendo dalle lotte sociali, sia in grado di
costruire rappresentanza politica alle tante e diverse esperienze sociali che animano la
nostra città.
I presupposti da cui muoviamo sono sempre quelli di 20 anni fa anzi, per riprendere la riflessione di Vittorio Agnoletto (portavoce del Genova Social Forum nel 2001): «…Se allora dicevamo che un altro mondo era possibile, oggi diciamo che Un altro mondo è drammaticamente necessario». Se allora, infatti, il 20 per cento della popolazione mondiale possedeva l’80 per cento della ricchezza del pianeta, oggi – ce lo dice Credit Suisse – poco più dell’8 per cento della popolazione controlla oltre l’80 per cento della ricchezza mondiale, e la cosa più tremenda, che lascia senza parole, è che circa il
79 per cento della popolazione possiede poco più del 3 per cento della ricchezza mondiale.
Nella consapevolezza, che abbiamo acquisito in questi anni di desolazione e di isolamento a cui le varie esperienze di lotta si sono condannate, di non avere niente da insegnare, le considerazioni da cui partiamo vogliono semplicemente evidenziare come sia necessario che ciascuno di questi movimenti, anche noi, quindi, comprenda che da solo non ce la può fare e comprenda che la battaglia che vuole portare avanti si scontra con poteri molto forti, che sono sempre gli stessi.
Vogliamo costruire ponti non muri e rilanciare l’idea che “non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale e non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale”. Per questo, riteniamo sia tornato il momento di andare avanti e ribadire che per difendere il pianeta veramente sia necessario dire esplicitamente chi lo sta depredando, quali sono i centri di potere e le grandi corporation che in questo momento si stanno dipingendo di verde, ma che intanto continuano a sfruttare la nostra Terra.
Da questa consapevolezza della necessità di costruire un nuovo spazio di confronto e di lotta per la sinistra nasce, dunque, la nostra proposta per Ravenna. Non archiviamo il lavoro fatto con Ravenna in Comune nel corso di questi 5 anni passati nel Consiglio Comunale e nei Consigli Territoriali e questo nostro Programma non può non risentire di quelle elaborazioni e di quelle proposte. Nello stesso tempo, però, non possiamo non evidenziare che a causa delle rigidità e delle aspirazioni di altre forze politiche, quell’esperienza - almeno per il momento – si è esaurita e, proprio questa esperienza elettorale potrà servire da ripartenza per una riflessione e un cammino nuovamente comune.
Ripartire, dunque, dalle due esperienze di cui siamo stati parte e attiva e importante, ci ha fatto prendere coscienza che, anche a Ravenna, in questi anni è avanzata una prospettiva di isolamento delle persone; di riduzione dei diritti del lavoro, la sua precarizzazione che ha fatto crescere, anche nella nostra città, disuguaglianze formidabili compensate da “mancette” ed elemosine sempre meno frutto di diritti, sempre più svincolate da seri criteri di redistribuzione e legate quasi sempre alla logica dell’elemosina.
A Ravenna le persone sono sempre più abbandonate al loro destino svincolate da qualsiasi tenuta sociale e di comunità.
La nostra città è stata, in questi anni, il crocevia di numerose sperimentazioni pseudo ambientaliste che in realtà hanno privilegiato i soliti noti a scapito del consumo di suolo, di una sostenibilità ambientale degna di questo nome e, troppo spesso, in contrasto con i più basilari principi di precauzione e di assoluto abbandono della valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio come patrimonio da preservare e valorizzare.
Lavoriamo uniti per costruire una società diversa, partendo proprio dalle politiche locali. A Ravenna la povertà è aumentata e la pandemia ha dato il colpo di grazia alle situazioni familiari che dalla crisi del 2008 già facevano fatica a riprendersi.
La crisi sanitaria, poi, ha dato il segno di come la scelta di abbandonare la medicina di territorio in nome di un efficientismo aziendalistico delle strutture sanitarie, abbia condotto al disastro di questo ultimo anno e mezzo al quale siamo riusciti a fare fronte solo grazie all’impegno dei lavoratori della sanità; di quelli della conoscenza e dell’educazione e alle tante esperienze di cittadinanza attiva che si sono sobbarcate un di più di lavoro, di impegno e di fatica.
Per questo motivo ci dichiariamo alternativi sia alla fallimentare esperienza del sindaco uscente, della sua maggioranza – raccogliticcia e disomogenea - sia alla destra sociale e politica troppo impegnata ad interessarsi delle cose minime e irrilevanti nella certezza che il suo lavoro lo sta compiendo egregiamente la Giunta al governo della città.
PAROLA AD ALESSANDRO
PER RAVENNA - PAROLA A TUTTE/I
Siamo alternativi perché abbiamo un’idea di città “fuori dal comune”: una città aperta e inclusiva; attenta e vicina al mondo del lavoro; una città di persone socialmente uguali, umanamente differenti e totalmente libere; Una città dove l’uguaglianza è declinata con un occhio attento alle diversità che sia in grado di garantire diversi gradi di sostegno adeguati ai diversi gradi di necessità e bisogno.
Vogliamo ricostruire un senso forte di comunità e di solidarietà tra le
persone, restituendo dignità e sicurezza al lavoro e ai lavoratori, riconvertendo la nostra economia in chiave di sostenibilità ambientale, combattendo precarietà economica, fragilità sociale, lavoro nero e sfruttamento, implementando servizi pubblici robusti, diffusi e vicini ai cittadini che rafforzino il tessuto connettivo delle nostre comunità, restituendo più diritti e libertà alle persone.
Insomma, vogliamo costruire una Città di cui ciascuno possa dire: «È ANCHE MIA!».