
Crediamo ci sia poco da spiegare se non che sentendoci figli ed esecutori della volontà dei Costituenti la nostra Repubblica nata dalla lotta antifascista, onoreremo la Medaglia d’Oro alla Resistenza concessa alla Città di Ravenna facendone un luogo “libero dal fascismo” sotto ogni sua forma e manifestazione.
Una Città in cui i nipotini ed eredi di quelli della “fiamma sulla cassa da morto” - vecchi e nuovi - non sono i benvenuti. Un luogo che avrà, come dicono “loro”, Tolleranza 0 (ergo intolleranza) con chi disegna svastiche e altre amenità sui muri delle scuole. Questi loschi figuri che conoscono solo la legge della prevaricazione ed esercitano la violenza come metodo di lavoro possono anche iniziare a smettere: le scritte con le svastiche ed altri simboli di morte le cancellerà L’Istituzione
Comune e i cittadini, se vorranno, potranno darci una mano senza timore di denunce, processi e condanne.
Una comunità dove ci sia libertà per tutti di manifestare il proprio pensiero (articolo 21) tranne che per i fascisti e i loro amici e sodali perché, come insegnò il presidente Pertini: «… Il fascismo no, il fascismo lo combatto con altro animo: il fascismo non può essere considerato una fede politica; il fascismo è l’antitesi delle fedi politiche, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche perché il fascismo opprimeva chi non la pensava come lui». Per questo motivo possono anche evitare di sottoscrivere false dichiarazioni per avere sedi gratuite in cui esporre il loro credo di violenza: per loro non ci saranno moduli da firmare.
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